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Castelnuovo di Garfagnana – Dall’età antica alle prospettive future

39.00

COD: cod. ISBN italiano 978-88-96527-67-2; cod. ISBN inglese978-88-96527-68-9 Categoria: Tag: , Product ID: 2732

Descrizione

Questo volume vuol far conoscere gli aspetti più rilevanti dei luoghi di Castelnuovo, come erano e come saranno. Vuole provare a dare una lettura diversa rispetto a quanto generalmente si fa con le monografie sui centri antichi e sul paesaggio, le quali costituiscono contributi fondamentali e sono esercizi utili per approfondire la conoscenza dei tanti bei posti che abbiamo, ma ne danno talvolta una visione statica, romantica, nostalgica, di memoria.
Questo volume pur iniziando con testi di taglio tradizionale, elaborati da studiosi – archeologi e geologi – che offrono una ulteriore documentazione delle profonde radici di questa nostra terra, si apre a prospettive nuove, provoca attenzione su alcuni fatti recenti, su progetti in corso e vuol fare intravedere un futuro assetto architettonico e paesaggistico, economico e culturale tali da poter assegnare una nuova identità a queste terre nel rispetto della sua storia e della gente che vi ha vissuto e che potrà avere nuovi stimoli, modalità e interessi di vita. Un rinnovato amore.
Ma certamente una nuova aria spira lungo il corso del Serchio, favorita dal riconoscimento della Garfagnana, da parte dell’Unesco, quale riserva mondiale dell’uomo e della biosfera, favorendo le buone pratiche di sviluppo sostenibile. Il rapporto delle terre di Castelnuovo con il più vasto ambito della Garfagnana e la sfida ambientale in relazione ai nuovi programmi di intervento è tema che in questo volume, è trattato con una chiara sintesi da Fausto Giovannelli.
Si lavora perché Castelnuovo rinvigorisca il ruolo di capoluogo della Garfagnana, perché diventi territorio della cultura, sulla base della quale possano rinascere nuove attività economiche, si possano attuare nuovi progetti ed eventi sviluppando nella nostra gente, nelle nuove imprese, nell’intera comunità, ulteriori nuove capacità e relazioni con il mondo esterno alla nostra valle, con il territorio della Toscana e quello di altre regioni.
Tali propositi sono stati avviati, ormai da qualche anno, con il restauro della fortezza di Mont’Alfonso. Il saggio di Francesca Velani, che è parte rilevante di questo volume, costituisce un ulteriore stimolo e una occasione per conoscere meglio gli spazi della Fortezza e per comprendere meglio il progetto di recupero e di riuso. Ma appare importante l’operazione, definita di riappropriazione della memoria, per evitare, come peraltro era successo, che questo patrimonio anche se recuperato nelle sue strutture architettoniche venga lentamente disconosciuto. Oggi la fortezza di Mont’Alfonso è un sistema multifunzionale in cui per ogni periodo dell’anno si possono intraprendere attività di diversa natura.
Il recupero della fortezza si pone in stretta relazione con il restauro della Rocca dell’Ariosto. Ambedue richiamano la storia di questi luoghi, non solo per le qualità formali che esprimono, ma soprattutto perché alimentano le prospettive per gli anni futuri rilanciando una serie di attività connesse alle iniziative culturali e agli eventi, promuovendo nuovi settori di lavoro e, in sintesi, il rilancio economico del territorio su nuove basi materiali.

La Rocca ariostesca – fa notare Luigi Ficacci nel saggio che è parte di notevole fascino di questo volume – se ne era stata, fino adesso, «incastrata o dissimulata» entro il serrato comporsi dell’edificato urbano. Con il progetto di restauro di Marco Dezzi Bardeschi viene riproposto un nuovo ruolo territoriale e culturale. Dezzi Bardeschi – fa notare ancora Ficacci – ha colto le potenzialità espresse da Castelnuovo di Garfagnana di «rappresentarsi simultaneamente come una realtà viaria, struttura urbana idonea a esprimere una geografia, complessivamente avventurosa, di storia antropologia, monti, colli, fortezze; e ancora, di afferrare Ludovico Ariosto sia come mito che identità poetica».
Il restauro della Rocca è quindi finalizzato alla creazione di un polo museale su Ludovico Ariosto e la Garfagnana che viene illustrato da Lucilla Bardeschi Ciulich proponendo la trasformazione del monumento fortificato, fino ad allora esclusivo del potere politico amministrativo, in una struttura più porosa tale da aprirsi nel centro urbano come «una gioiosa cittadella» e tale da promuovere le suggestioni del «fantastico immaginario ariostesco».
Il settore commerciale, le attività turistiche ricettive, il recupero dei paesi e degli edifici diffusi sul territorio, che sono anche già avviati per intelligenti iniziative dei cittadini, sono ulteriori progetti su cui impegnarci per attivare una rete di relazioni, una ‘filiera’, che rilancia l’attenzione sui micro insediamenti di qualità che a loro volta valorizzano il paesaggio e assicurano al futuro l’alto spessore qualitativo degli episodi edilizi. Gli interventi nei paesi, giustamente definiti da Gilberto Bedini la corona del centro antico di Castelnuovo, saranno mirati al soddisfacimento dell’offerta del turismo che vivrà anche del mantenimento delle colture agrarie e dei prodotti tipici, della cura dell’infrastrutturazione stradale minore, dei sentieri e delle mulattiere, e farà bene al mantenimento dell’equilibrio geomorfologico e del reticolo idraulico minore.
In questo volume si ripropone la presenza dei valori formali architettonici e paesaggistici degli antichi centri antichi e dei nuclei abitati ricorrendo alle belle immagini fotografiche di Tommaso Teora e del Circolo Fotografico di Castelnuovo. Immagini che purtroppo non possono riferire dei valori enogastronomici generati dalla presenza umana e dal lavoro quotidiano svolto secondo metodiche antiche generate dalla coltura (cultura) del castagno, dal lavoro negli orti, dai forni a legna, dai molini, ma che sono ulteriore preziosa componente di qualità e di identità da salvaguardare.
In merito al restauro della Rocca e della Fortezza e del nuovo clima culturale che tali operazioni attivano merita ancora una volta richiamare quanto ha espresso Luigi Ficacci: con questi interventi si può far riaffiorare quella «densa filigrana sottesa degli elementi generatori attorno ai quali si è sviluppato e via via consolidato l’assetto identitario del territorio, passa per la rilettura e la evidenziazione delle attuali persistenze del sistema dei tracciati viari storici con la densa rete di rocche, edifici fortificati, chiese, pievi, parrocchie e presenze archeologiche della Garfagnana, sul quale si è innestato l’apparato di governo e di gestione produttiva (risorse primarie: cave e miniere; fiere e mercati, mulini, prodotti agricoli e della pastorizia, gelsi, lana, una fabbrica di chiodi, etc.) degli Este».
Grazie all’iniziativa dell’imprenditoria privata nel progetto di rifigurazione della città e del territorio di Castelnuovo sono coinvolte antiche e nuove aree e settori economici. Nel centro della città è in atto una grande operazione di rimodellamento formale e funzionale dell’area e dei volumi della manifattura della Valserchio che permetterà di dare vita a nuove iniziative commerciali e di servizio, con uffici pubblici e privati, attrezzature di uso collettivo e parcheggi utili per sostenere le attività storicamente presenti e quelle nuove previste, organizzando, con mirata progettazione, quanto necessita ad un luogo che assumerà, come è sempre stato, la funzione di centro servizi di tutta la Garfagnana
Anche le aree produttive – quelle nuove, fuori dall’ambito del centro antico – sono investite da nuova luce inquadrate in questo riassetto generale che legge il territorio con le lenti della cultura.
Un esempio è quello della Nuova Antica Valserchio-Artes della famiglia Bertolani che ripropone su nuove basi imprenditoriali la realizzazione di tessuti di altissima qualità – anche questi nascono da antica tradizione – usando tecnologie innovative e antichi telai, impiegando ingenti capitali e attivando indirettamente una nuova attenzione su Castelnuovo, con incremento della mano d’opera specializzata.
Altro esempio è il gruppo Idrotherm 2000, una realtà innovativa e competitiva sui mercati internazionali.
Queste imprese rappresentano una novità storica per Castelnuovo e la Garfagnana. Sono realtà produttive non importate dall’esterno e non ispirate alle logiche assistenziali del dopoguerra legate, invece, a iniziative coraggiose e creative di famiglie della nostra comunità locale, segno di tenacia e attaccamento alla nostra terra. Questi esempi rafforzano un cambio culturale. Una idea di sviluppo radicata nella nostra storia e identità e in un vissuto fatto di esperienze sociali e uniche, che mette al centro la valorizzazione delle nostre risorse naturali del territorio a cominciare da quelle umane.

        Il Sindaco
Andrea Tagliasacchi

Informazioni aggiuntive

Lingua del testo

English, italiano

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